Elogio della pigrizia (riflessione, rivelazione)

Spesso, in seduta, mi dicono:
“La mia colpa è che sono molto pigro”

Poi, nel proseguo della terapia, capiamo che questo “difetto” ci permette di non essere affrettati, scegliere il modo o il momento più conveniente, prendere la decisione migliore e non andare contro i principi morali per la ricerca del successo.

Si narra che lo zar voleva mandare un uomo, noto per essere un pigro lazzerone, in un luogo molto pericoloso, ma l’uomo si rifiutò.
Allora lo zar lo rimproverò svergognandolo il pubblico e l’uomo rispose al re:
“È meglio che tu mi rimproveri da vivo che preghi per me da morto”.
Possiamo immaginare nei panni dello zar, chiunque ci spinga ad agire in fretta, genitori inclusi.

Può accadere che per pigrizia si rinunci a vendicarsi e far del male ad altri, e alla fina a se stessi.

La pigrizia può farci desistere da voler soddisfare i desideri di qualcuno facendoli passare come i propri.

Secondo la tradizione ebraica:
“C’è un uomo diligente che riceve una ricompensa, e c’è un uomo diligente che la perde;
c’è una persona pigra che riceve una ricompensa, e c’è una persona pigra che la perde.

Il diligente che riceve la ricompensa lavora tutta la settimana, ma non lavora prima del Shabbat.
Il diligente che perde la sua ricompensa lavora tutta la settimana, e lavora anche prima del Shabbat.

Il pigro che riceve la ricompensa non lavora tutta la settimana, ma non lavora nemmeno prima del Shabbat.
Il pigro che perde la sua ricompensa non lavora tutta la settimana, ma lavora prima dello Shabbat”

Questi spunti ci ricordano che non sempre è possibile fare tutto, prendersi tutto su di sé, aggiustare tutto e che a volte è meglio concedersi l’opportunità di non fare nulla.
Se sei pigro, in questa fase della tua vita, allora sii pigro anche sabato, cioè, sii coerente e non andare contro te stesso:

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